Ho toccato con mano la felicità al lavoro: la storia di Irene.

In vacanza all’isola del Giglio in un hotel che è la mia seconda casa da anni osservo lavorare una giovane donna: il ritratto della felicità al lavoro.

Occupandomi da tempo professionalmente di questo argomento non ho resistito e le ho chiesto se potessimo fare due chiacchere in libertà. Lei ha subito accettato con il
sorriso che la contraddistingue.

Ciao Irene, quali sono gli ingredienti che ti rendono visibilmente felice qui mentre lavori?

Il primo fra tutti è che posso esprimere chi sono, vestirmi come voglio, la Irene che conosci qui in albergo è la stessa che potresti incontrare nella sua città mentre chiacchera con gli amici. La direzione mi lascia libera di muovermi e di prendere iniziative autonome, ovviamente nel rispetto di regole che per motivi organizzativi debbono esistere. Ho imparato molto e continuo ad imparare da tutti, soprattutto da chi mi dirige. Mi piace avere vicino persone che ne sanno più di me per poter crescere ancora.

Il secondo è che qui conosco tante persone, molte di loro straniere, che svolgono attività diverse, spesso insolite. La maggioranza di loro ha la mente aperta e sono molto più interessanti delle persone che potrei incontrare restando vicino a casa. Qui è un po’come viaggiare continuamente. In questi anni di covid allontanarsi da casa sarebbe stato difficile, questo lavoro mi ha offerto un’opportunità unica e importante.
Viaggiare rimanendo ferma nello stesso luogo.

Il terzo è che tutto il giorno sono immersa nella natura ed essendo laureata in scienze ambientali cosa potrei volere di più? La mia pausa giornaliera la trascorro al mare con maschera e pinne per poi asciugarmi al sole con un buon libro. Il Giglio è un parco naturale protetto. Un vero paradiso per chi come me ama la natura.

Il quarto è sentire un sincero apprezzamento da parte di tutti, raccolgo feedback positivi ogni giorno per quello che faccio, ad esempio per i nuovi cocktails da me inventati…

Grazie Irene, una parola per chiudere questo nostro incontro?
Entusiasmo forever!

La mattina seguente mentre faccio colazione una signora tedesca ospite dell’hotel chiede a Irene che le porta il caffè: sei il ritratto della felicità, ma come fai?

Io sorrido e inizio a scrivere questo post.