Per i lavoratori autonomi, i freelance, è sempre difficile fare uno stop. Un po’ perché per fortuna amano il loro lavoro e poi perché la gestione dei confini con il cliente non è cosa semplice.

Per i lavoratori dipendenti è una questione diversa. Entrano spesso in gioco le relazioni sia con i superiori che con i colleghi. La sfida della buona comunicazione è su più fronti, ed è certamente impegnativa.

A luglio, a ridosso delle vacanze, durante i colloqui di coaching ho raccolto storie diverse sulle ferie.

Paola, insegnante yoga, durante il colloquio di coaching mi dice: “Io non posso ad andare in ferie ho dato disponibilità ai clienti 24 ore su 24…ora sono stanca e non so perché ho detto così, uffa!”.

Roberto, dipendente area commerciale di società che opera nello shipping, invece: “il mio responsabile ufficio mi aveva detto di scegliere a mio piacimento 15 giorni consecutivi, ma le mie colleghe più anziane mi hanno detto che non potevo. Quindi, a malincuore, essendo io l’ultimo arrivato farò una sola settimana di ferie.  Il mio responsabile ha detto che non può aiutarmi, non vuole entrare in questa dinamica…”.

Per entrambe le categorie però la domanda più importante che riguarda in fondo tutti noi é: PER ME VACANZA È UGUALE A …?

Prova a scrivere le prime dieci parole che ti vengono in mente collegate alla parola vacanza.

Mettile in ordine di importanza dando un voto da uno a dieci, guarda se le ritrovi nella vacanza che stai per organizzare o che hai appena fatto. 

Le parole per le tue vacanze sono importanti, usale nelle tue frasi, ripetile a voce alta da sola o davanti allo specchio, scegli la tua vacanza in modo da vivere le emozioni che associ a quelle parole.

Quella sarà la tua vacanza felice!

Le mie parole buone sono nell’ordine: silenzio, acqua, ritmo lento, libertà, piedi nudi, comodità, caldo, lettura, novità, bellezza.  

Scrivimi le tue parole, potrei aggiungerle alle mie e avere vacanze magnifiche: coach@mariagraziadellacasa.it